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Transazione fiscale e gestione della crisi d’impresa: le novità del 2024
La transazione fiscale ha subito importanti modifiche con il recente “decreto correttivo” del Codice della Crisi d’Impresa, entrato in vigore nel 2024. Questo correttivo ha introdotto novità significative, specialmente in merito all’inclusione della transazione fiscale nelle procedure di composizione negoziata della crisi d’impresa.
In sintesi, la transazione fiscale consente alle imprese in difficoltà di negoziare con il Fisco il pagamento parziale o dilazionato dei propri debiti tributari e previdenziali. Una delle novità principali è la possibilità di includere il Fisco nelle trattative della composizione negoziata, il che fino a poco tempo fa non era possibile. Questo strumento permette ora alle aziende di proporre una riduzione del debito fiscale o previdenziale, migliorando le possibilità di risanamento.
Inoltre, le soglie per l’omologazione forzosa del cosiddetto cram down fiscale sono state innalzate. Nella nuova normativa, per ottenere l’approvazione del Fisco, è richiesto che il debito soddisfi almeno il 60% se vi è l’adesione di almeno il 25% dei creditori privati, e il 70% in caso contrario. Queste modifiche hanno reso più difficile l’utilizzo di questo strumento nei piani di ristrutturazione del debito.
Infine, è stata confermata la possibilità di estendere la transazione fiscale anche ai casi di concordato preventivo con continuità aziendale, strumento cruciale per le imprese in crisi che mirano a proseguire l’attività.
Queste innovazioni mirano a rendere la gestione della crisi d’impresa più efficace, ma presentano sfide dovute alle nuove soglie minime e ai requisiti per ottenere il consenso del Fisco, che potrebbero rallentare il processo di risanamento finanziario.