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VALUTAZIONE DI IMPATTO: QUINDI? 

Nel linguaggio comune è oramai normale sentire parlare di impatto, di quanto e come si agisce per far bene qualsiasi cosa dal mondo del business alla finanza finanche nel sociale e nel terzo settore. 

Ma tra il dire e il fare……. 

Serve dare corpo, concretezza alle parole. Non basta scrivere una bella relazione di sostenibilità, di impatto o sociale. 

Serve dare i “numeri”, indicare chiaramente con dati e valutazioni oggettive cosa si è raggiunto dal fare. 

Fare bene significa che si sono ottenuti risultati che vanno oltre la chiusura o esecuzione di una attività o progetto. La differenza tra OUTPUT ed OUTCOME. 

Per capire sia internamente che pubblicamente, quanto ho fatto bene e per il bene, devo usare metriche, metodi e strumenti adeguati ed oggi sono tanti. 

Di seguito do una parziale panoramica non esaustiva ma prima è bene ricordare che se tutto questo può sembrare un costo e una fatica che allontanano dalla Missione o dal proprio obiettivo, invece, è la cartina di tornasole che si è davvero in grado di far bene il Bene e che meritiamo di essere sostenuti in quello che facciamo. È anche un eccellente metodo per valutare come agiamo per poter migliorare e far ancora meglio. 

Tra i metodi utilizzati abbiamo per esempio l’Analisi Costi-Benefici (ACB) che valuta l’efficacia di un progetto o di una politica confrontando i costi sostenuti con i benefici ottenuti. L’ACB è particolarmente apprezzata per la sua capacità di quantificare in termini monetari sia i costi che i benefici, rendendo più semplice il confronto e la decisione. È stato usato efficacemente in regioni come Il Friuli Venezia Giulia o il Trentino. 

In generale i metodi includono: 

Valutazione Sperimentale: Utilizza gruppi di controllo per confrontare i risultati di chi ha partecipato al progetto con chi non vi ha partecipato. 

Difference in Differences: Confronta le variazioni nei risultati tra un gruppo di trattamento e un gruppo di controllo prima e dopo l’intervento. 

Matching Statistico: Abbina i partecipanti del gruppo di trattamento con quelli del gruppo di controllo che hanno caratteristiche simili1. 

E possono essere utilizzati in combinazione per ottenere una valutazione più completa e accurata dell’impatto di un progetto o di una politica. 

Nel terzo settore in particolare, abbiamo: 

  1. Social Return on Investment (SROI): Questa metodologia quantifica il valore sociale generato dalle attività di un’organizzazione in termini monetari, confrontando l’investimento iniziale con i benefici sociali prodotti. 
  2. Balanced Scorecard (BSC): Utilizzata per monitorare e gestire le performance organizzative, questa metodologia integra indicatori finanziari e non finanziari per valutare l’impatto complessivo. 
  3. Theory of Change (ToC): Si basa sulla definizione di obiettivi a lungo termine e sulla mappatura dei passaggi necessari per raggiungerli, permettendo di valutare l’efficacia delle attività in relazione agli obiettivi prefissati. 
  4. ImpACT: Sviluppato da Euricse, questo metodo combina valutazioni qualitative e quantitative per misurare l’impatto sociale delle organizzazioni del terzo settore, considerando sia gli aspetti economici che sociali 
  5. Outcome Mapping: Focalizzata sui cambiamenti di comportamento e capacità degli stakeholder, questa metodologia valuta l’impatto attraverso il monitoraggio dei progressi verso gli obiettivi prefissati. 

Ogni metodologia di valutazione dell’impatto sociale ha i suoi vantaggi specifici. Di seguito una panoramica dei principali vantaggi di alcune delle metodologie più utilizzate nel terzo settore. 

Social Return on Investment (SROI): 

  • Quantificazione monetaria: Permette di esprimere l’impatto sociale in termini monetari, facilitando la comprensione del valore generato. 
  • Trasparenza: Fornisce una chiara rendicontazione agli stakeholder, mostrando il rapporto tra investimenti e benefici. 
  • Comparabilità: Consente di confrontare l’efficacia di diverse iniziative o organizzazioni. 

E utilizza i seguenti indicatori: 

  • Input: Risorse investite nel progetto, come finanziamenti, tempo dei volontari e materiali. 
  • Output: Attività e servizi forniti dall’organizzazione, come numero di persone assistite o eventi organizzati. 
  • Outcome: Cambiamenti a breve e medio termine risultanti dalle attività, come miglioramenti nelle competenze dei beneficiari o aumento dell’occupazione. 
  • Impact: Effetti a lungo termine e cambiamenti duraturi nella comunità, come riduzione della povertà o miglioramento della salute pubblica. 
  • Valore finanziario degli outcome: Assegnazione di un valore monetario agli outcome per calcolare il rapporto tra benefici e costi. 

Balanced Scorecard (BSC): 

  • Visione integrata: Combina indicatori finanziari e non finanziari, offrendo una visione completa delle performance organizzative. 
  • Allineamento strategico: Aiuta a collegare le attività quotidiane agli obiettivi strategici dell’organizzazione. 
  • Monitoraggio continuo: Facilita il monitoraggio costante delle performance e l’adattamento delle strategie. 

La Balanced Scorecard (BSC) utilizza una serie di indicatori per misurare le performance organizzative attraverso quattro prospettive principali 

  • Prospettiva finanziaria:

ROI (Return on Investment): Misura il rendimento degli investimenti. 

Crescita dei ricavi: Valuta l’aumento dei ricavi nel tempo. 

Margine di profitto: Analizza la redditività delle operazioni. 

  • Prospettiva del cliente: 

Soddisfazione del cliente/beneficiario: Misura il livello di soddisfazione dei clienti/beneficiari attraverso sondaggi e feedback. 

Fidelizzazione del cliente/beneficiario: Valuta la capacità di mantenere i clienti/beneficiari nel tempo. 

Quota di mercato: Analizza la posizione dell’organizzazione nel mercato rispetto ai concorrenti. 

  • Prospettiva dei processi interni: 

Efficienza operativa: Misura l’efficienza dei processi interni, come tempi di produzione e costi operativi. 

Qualità del prodotto/servizio: Valuta la qualità dei prodotti o servizi offerti. 

Innovazione dei processi: Analizza la capacità di innovare e migliorare i processi interni. 

  • Prospettiva dell’apprendimento e crescita: 

Sviluppo delle competenze: Misura il livello di formazione e sviluppo delle competenze dei dipendenti. 

Soddisfazione dei dipendenti: Valuta il livello di soddisfazione e motivazione dei dipendenti. 

Innovazione e miglioramento continuo: Analizza la capacità dell’organizzazione di innovare e migliorare continuamente. 

Questi indicatori permettono di ottenere una visione bilanciata delle performance organizzative, aiutando a tradurre le strategie in azioni concrete e misurabili. 

 

Theory of Change (ToC): 

  • Chiarezza degli obiettivi: Definisce chiaramente gli obiettivi a lungo termine e i passaggi necessari per raggiungerli. 
  • Flessibilità: Può essere adattata a diversi contesti e tipi di intervento. 
  • Coinvolgimento degli stakeholder: Promuove la partecipazione degli stakeholder nella definizione degli obiettivi e delle strategie. 

Con i seguenti indicatori: 

  • Input: Risorse investite, come finanziamenti, personale e materiali. 
  • Output: Attività e servizi forniti, come numero di workshop organizzati o partecipanti coinvolti. 
  • Outcome: Cambiamenti a breve e medio termine, come miglioramenti nelle competenze dei beneficiari o aumento della consapevolezza su un determinato tema. 
  • Impact: Effetti a lungo termine e cambiamenti duraturi nella comunità, come riduzione della disoccupazione o miglioramento della qualità della vita. 
  • Indicatori di progresso: Misure specifiche per monitorare i progressi verso gli obiettivi, come tassi di partecipazione o feedback dei partecipanti. 

ImpACT: 

  • Valutazione completa: Combina valutazioni qualitative e quantitative, considerando sia gli aspetti economici che sociali. 
  • Adattabilità: Può essere applicato in vari contesti e tipi di organizzazioni del terzo settore. 
  • Trasparenza e rendicontazione: Risponde alle esigenze di trasparenza verso finanziatori e stakeholder. 

E utilizza i seguenti indicatori per valutare l’impatto sociale delle organizzazioni, in particolare del terzo settore, tra cui: 

  • Struttura produttiva e risorse impiegate: Misura le risorse umane, finanziarie e materiali utilizzate dall’organizzazione. 
  • Governance e processi gestionali: Valuta la qualità della governance, la trasparenza e l’efficacia dei processi decisionali. 
  • Esiti raggiunti: Analizza i risultati ottenuti in termini di servizi offerti e benefici per la comunità. 
  • Impatto sugli stakeholder: Misura l’effetto delle attività dell’organizzazione sui vari stakeholder, inclusi beneficiari, dipendenti e comunità locali. 

Outcome Mapping: 

  • Focus sui cambiamenti: Si concentra sui cambiamenti di comportamento e capacità degli stakeholder, piuttosto che solo sui risultati finali. 
  • Monitoraggio dei progressi: Permette di monitorare i progressi verso gli obiettivi prefissati in modo dettagliato. 
  • Adattabilità: Può essere utilizzato in contesti complessi e dinamici. 

Per la misura si usano per esempio i seguenti metodi: 

  • Questionari e interviste: Vengono somministrati a vari stakeholder, inclusi beneficiari, dipendenti e membri della comunità, per raccogliere informazioni dettagliate sulle percezioni e sugli impatti delle attività dell’organizzazione.
  • Analisi documentale: Si esaminano documenti interni ed esterni, come bilanci, report di attività e documenti strategici, per ottenere dati quantitativi e qualitativi.
  • Osservazione diretta: Gli osservatori valutano direttamente le attività e i processi dell’organizzazione per raccogliere dati sul campo.
  • Focus group: Gruppi di discussione con stakeholder chiave vengono utilizzati per approfondire temi specifici e raccogliere feedback dettagliati. 
  • Dati amministrativi: Si utilizzano dati già disponibili all’interno dell’organizzazione, come registri di partecipazione, dati finanziari e report di monitoraggio. 

E vengono utilizzati diversi strumenti: 

  • Questionari strutturati: Utilizzati per raccogliere dati quantitativi e qualitativi da un ampio numero di partecipanti. Possono essere somministrati online, su carta o tramite interviste faccia a faccia. 
  • Software di gestione dei dati: Strumenti come SPSS, NVivo o altri software di analisi statistica e qualitativa aiutano a organizzare e analizzare i dati raccolti. 
  • Piattaforme di survey online: Strumenti come SurveyMonkey o Google Forms facilitano la creazione e la distribuzione di questionari e la raccolta dei dati in modo efficiente. 
  • Focus group e interviste: Tecniche qualitative che permettono di raccogliere informazioni dettagliate e approfondite attraverso discussioni di gruppo o interviste individuali. 
  • Osservazione partecipante: Metodo qualitativo in cui i ricercatori osservano direttamente le attività e i comportamenti all’interno dell’organizzazione per raccogliere dati contestuali. 

 

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