Il nuovo Piano Transizione 5.0, come delineato dall’Art. 38 del D.L. 19/2024, rappresenta una significativa…
VALUTAZIONE DI IMPATTO: QUINDI?
Nel linguaggio comune è oramai normale sentire parlare di impatto, di quanto e come si agisce per far bene qualsiasi cosa dal mondo del business alla finanza finanche nel sociale e nel terzo settore.
Ma tra il dire e il fare…….
Serve dare corpo, concretezza alle parole. Non basta scrivere una bella relazione di sostenibilità, di impatto o sociale.
Serve dare i “numeri”, indicare chiaramente con dati e valutazioni oggettive cosa si è raggiunto dal fare.
Fare bene significa che si sono ottenuti risultati che vanno oltre la chiusura o esecuzione di una attività o progetto. La differenza tra OUTPUT ed OUTCOME.
Per capire sia internamente che pubblicamente, quanto ho fatto bene e per il bene, devo usare metriche, metodi e strumenti adeguati ed oggi sono tanti.
Di seguito do una parziale panoramica non esaustiva ma prima è bene ricordare che se tutto questo può sembrare un costo e una fatica che allontanano dalla Missione o dal proprio obiettivo, invece, è la cartina di tornasole che si è davvero in grado di far bene il Bene e che meritiamo di essere sostenuti in quello che facciamo. È anche un eccellente metodo per valutare come agiamo per poter migliorare e far ancora meglio.
Tra i metodi utilizzati abbiamo per esempio l’Analisi Costi-Benefici (ACB) che valuta l’efficacia di un progetto o di una politica confrontando i costi sostenuti con i benefici ottenuti. L’ACB è particolarmente apprezzata per la sua capacità di quantificare in termini monetari sia i costi che i benefici, rendendo più semplice il confronto e la decisione. È stato usato efficacemente in regioni come Il Friuli Venezia Giulia o il Trentino.
In generale i metodi includono:
Valutazione Sperimentale: Utilizza gruppi di controllo per confrontare i risultati di chi ha partecipato al progetto con chi non vi ha partecipato.
Difference in Differences: Confronta le variazioni nei risultati tra un gruppo di trattamento e un gruppo di controllo prima e dopo l’intervento.
Matching Statistico: Abbina i partecipanti del gruppo di trattamento con quelli del gruppo di controllo che hanno caratteristiche simili1.
E possono essere utilizzati in combinazione per ottenere una valutazione più completa e accurata dell’impatto di un progetto o di una politica.
Nel terzo settore in particolare, abbiamo:
- Social Return on Investment (SROI): Questa metodologia quantifica il valore sociale generato dalle attività di un’organizzazione in termini monetari, confrontando l’investimento iniziale con i benefici sociali prodotti.
- Balanced Scorecard (BSC): Utilizzata per monitorare e gestire le performance organizzative, questa metodologia integra indicatori finanziari e non finanziari per valutare l’impatto complessivo.
- Theory of Change (ToC): Si basa sulla definizione di obiettivi a lungo termine e sulla mappatura dei passaggi necessari per raggiungerli, permettendo di valutare l’efficacia delle attività in relazione agli obiettivi prefissati.
- ImpACT: Sviluppato da Euricse, questo metodo combina valutazioni qualitative e quantitative per misurare l’impatto sociale delle organizzazioni del terzo settore, considerando sia gli aspetti economici che sociali
- Outcome Mapping: Focalizzata sui cambiamenti di comportamento e capacità degli stakeholder, questa metodologia valuta l’impatto attraverso il monitoraggio dei progressi verso gli obiettivi prefissati.
Ogni metodologia di valutazione dell’impatto sociale ha i suoi vantaggi specifici. Di seguito una panoramica dei principali vantaggi di alcune delle metodologie più utilizzate nel terzo settore.
Social Return on Investment (SROI):
- Quantificazione monetaria: Permette di esprimere l’impatto sociale in termini monetari, facilitando la comprensione del valore generato.
- Trasparenza: Fornisce una chiara rendicontazione agli stakeholder, mostrando il rapporto tra investimenti e benefici.
- Comparabilità: Consente di confrontare l’efficacia di diverse iniziative o organizzazioni.
E utilizza i seguenti indicatori:
- Input: Risorse investite nel progetto, come finanziamenti, tempo dei volontari e materiali.
- Output: Attività e servizi forniti dall’organizzazione, come numero di persone assistite o eventi organizzati.
- Outcome: Cambiamenti a breve e medio termine risultanti dalle attività, come miglioramenti nelle competenze dei beneficiari o aumento dell’occupazione.
- Impact: Effetti a lungo termine e cambiamenti duraturi nella comunità, come riduzione della povertà o miglioramento della salute pubblica.
- Valore finanziario degli outcome: Assegnazione di un valore monetario agli outcome per calcolare il rapporto tra benefici e costi.
Balanced Scorecard (BSC):
- Visione integrata: Combina indicatori finanziari e non finanziari, offrendo una visione completa delle performance organizzative.
- Allineamento strategico: Aiuta a collegare le attività quotidiane agli obiettivi strategici dell’organizzazione.
- Monitoraggio continuo: Facilita il monitoraggio costante delle performance e l’adattamento delle strategie.
La Balanced Scorecard (BSC) utilizza una serie di indicatori per misurare le performance organizzative attraverso quattro prospettive principali
- Prospettiva finanziaria:
ROI (Return on Investment): Misura il rendimento degli investimenti.
Crescita dei ricavi: Valuta l’aumento dei ricavi nel tempo.
Margine di profitto: Analizza la redditività delle operazioni.
- Prospettiva del cliente:
Soddisfazione del cliente/beneficiario: Misura il livello di soddisfazione dei clienti/beneficiari attraverso sondaggi e feedback.
Fidelizzazione del cliente/beneficiario: Valuta la capacità di mantenere i clienti/beneficiari nel tempo.
Quota di mercato: Analizza la posizione dell’organizzazione nel mercato rispetto ai concorrenti.
- Prospettiva dei processi interni:
Efficienza operativa: Misura l’efficienza dei processi interni, come tempi di produzione e costi operativi.
Qualità del prodotto/servizio: Valuta la qualità dei prodotti o servizi offerti.
Innovazione dei processi: Analizza la capacità di innovare e migliorare i processi interni.
- Prospettiva dell’apprendimento e crescita:
Sviluppo delle competenze: Misura il livello di formazione e sviluppo delle competenze dei dipendenti.
Soddisfazione dei dipendenti: Valuta il livello di soddisfazione e motivazione dei dipendenti.
Innovazione e miglioramento continuo: Analizza la capacità dell’organizzazione di innovare e migliorare continuamente.
Questi indicatori permettono di ottenere una visione bilanciata delle performance organizzative, aiutando a tradurre le strategie in azioni concrete e misurabili.
Theory of Change (ToC):
- Chiarezza degli obiettivi: Definisce chiaramente gli obiettivi a lungo termine e i passaggi necessari per raggiungerli.
- Flessibilità: Può essere adattata a diversi contesti e tipi di intervento.
- Coinvolgimento degli stakeholder: Promuove la partecipazione degli stakeholder nella definizione degli obiettivi e delle strategie.
Con i seguenti indicatori:
- Input: Risorse investite, come finanziamenti, personale e materiali.
- Output: Attività e servizi forniti, come numero di workshop organizzati o partecipanti coinvolti.
- Outcome: Cambiamenti a breve e medio termine, come miglioramenti nelle competenze dei beneficiari o aumento della consapevolezza su un determinato tema.
- Impact: Effetti a lungo termine e cambiamenti duraturi nella comunità, come riduzione della disoccupazione o miglioramento della qualità della vita.
- Indicatori di progresso: Misure specifiche per monitorare i progressi verso gli obiettivi, come tassi di partecipazione o feedback dei partecipanti.
ImpACT:
- Valutazione completa: Combina valutazioni qualitative e quantitative, considerando sia gli aspetti economici che sociali.
- Adattabilità: Può essere applicato in vari contesti e tipi di organizzazioni del terzo settore.
- Trasparenza e rendicontazione: Risponde alle esigenze di trasparenza verso finanziatori e stakeholder.
E utilizza i seguenti indicatori per valutare l’impatto sociale delle organizzazioni, in particolare del terzo settore, tra cui:
- Struttura produttiva e risorse impiegate: Misura le risorse umane, finanziarie e materiali utilizzate dall’organizzazione.
- Governance e processi gestionali: Valuta la qualità della governance, la trasparenza e l’efficacia dei processi decisionali.
- Esiti raggiunti: Analizza i risultati ottenuti in termini di servizi offerti e benefici per la comunità.
- Impatto sugli stakeholder: Misura l’effetto delle attività dell’organizzazione sui vari stakeholder, inclusi beneficiari, dipendenti e comunità locali.
Outcome Mapping:
- Focus sui cambiamenti: Si concentra sui cambiamenti di comportamento e capacità degli stakeholder, piuttosto che solo sui risultati finali.
- Monitoraggio dei progressi: Permette di monitorare i progressi verso gli obiettivi prefissati in modo dettagliato.
- Adattabilità: Può essere utilizzato in contesti complessi e dinamici.
Per la misura si usano per esempio i seguenti metodi:
- Questionari e interviste: Vengono somministrati a vari stakeholder, inclusi beneficiari, dipendenti e membri della comunità, per raccogliere informazioni dettagliate sulle percezioni e sugli impatti delle attività dell’organizzazione.
- Analisi documentale: Si esaminano documenti interni ed esterni, come bilanci, report di attività e documenti strategici, per ottenere dati quantitativi e qualitativi.
- Osservazione diretta: Gli osservatori valutano direttamente le attività e i processi dell’organizzazione per raccogliere dati sul campo.
- Focus group: Gruppi di discussione con stakeholder chiave vengono utilizzati per approfondire temi specifici e raccogliere feedback dettagliati.
- Dati amministrativi: Si utilizzano dati già disponibili all’interno dell’organizzazione, come registri di partecipazione, dati finanziari e report di monitoraggio.
E vengono utilizzati diversi strumenti:
- Questionari strutturati: Utilizzati per raccogliere dati quantitativi e qualitativi da un ampio numero di partecipanti. Possono essere somministrati online, su carta o tramite interviste faccia a faccia.
- Software di gestione dei dati: Strumenti come SPSS, NVivo o altri software di analisi statistica e qualitativa aiutano a organizzare e analizzare i dati raccolti.
- Piattaforme di survey online: Strumenti come SurveyMonkey o Google Forms facilitano la creazione e la distribuzione di questionari e la raccolta dei dati in modo efficiente.
- Focus group e interviste: Tecniche qualitative che permettono di raccogliere informazioni dettagliate e approfondite attraverso discussioni di gruppo o interviste individuali.
- Osservazione partecipante: Metodo qualitativo in cui i ricercatori osservano direttamente le attività e i comportamenti all’interno dell’organizzazione per raccogliere dati contestuali.
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