La misura Disegni+, disciplinata dal Decreto 6 agosto 2024, ha come obiettivo quello di supportare le imprese…
TERZO SETTORE CRESCE L’OCCUPAZIONE
Dagli ultimi dati ISTAT emerge che a fronte di un leggero calo delle INP, Istituzioni Non Profit, aumenta l’occupazione, oramai vicino al milione di dipendenti.
Mentre la politica deve prenderne atto sostenendo tale sviluppo nel quadro di una visione circolare o meglio integrale in cui il Non Profit non è più terzo, le INP devono affrontare diverse sfide, tra cui la principale è la gestione di realtà interne sempre più complesse anche in termini relazionali.
L’area della gestione delle persone molti la chiamano RU, Risorse Umane, HRM o PM, Human Resource/People Management, o nel vecchio termine di Personale.
A parte i termini, alcuni obsoleti o non aderenti alla dignità delle persone, il punto è che le persone sono al centro dell’organizzazione, soprattutto in Enti o Istituzioni che hanno al centro della propria missione proprio le persone e le comunità sia sociale che ambientale.
Se una persona che lavora per un’organizzazione sta male, l’organizzazione stessa sta male. Se l’ente non ha cura di chi lavora, questi lavorerà male.
Ma cosa significa aver cura? Il primo passaggio è investire nell’ascolto e quindi avere Chi e come ascolta. Questo introduce un percorso anche di educazione all’ascolto. L’ascolto impedisce di fare l’errore nel considerare la cura come l’insieme di benefit o altre piattaforme di welfare aziendale.
L’ascolto porta al Co-involgimento e quindi alla Com-partecipazione. Solo a seguito di questo processo si arriva alla progettazione di una struttura di welfare in un clima di cura in cui ognuno si prende cura degli altri, dell’organizzazione verso le persone e di queste verso ognuno e verso l’organizzazione stessa.
Come in ogni competenza non si deve lasciare al caso e nemmeno essere superficiali nell’individuare e assegnare il ruolo di cura alle persone o strutture non adeguate.
Un’attenta analisi del clima interno, della sostenibilità anche in termini di Governance e non solo sociale e ambientale, potrà produrre la visione di un percorso di crescita. Per chi ha già iniziato tale percorso serve sempre reinterrogarsi coinvolgendo ogni membro dell’ente alimentando continuamente la partecipazione attiva. Parafrasando Martin Buber:
Senza partecipazione non esiste una realtà. Dove c’è egoismo non c’è Organizzazione. Partecipando alla realtà anche la persona diventa reale, lo diventa sempre di più quanto più è completa la partecipazione.
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