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La nuova Direttiva CSRD e il ruolo dei revisori legali nella rendicontazione ES
L’Unione Europea ha recentemente adottato la Direttiva Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), segnando un passo importante verso la standardizzazione della rendicontazione in materia di sostenibilità. La CSRD rappresenta un’evoluzione della Direttiva Non-Financial Reporting Directive (NFRD) e si pone l’obiettivo di migliorare la qualità, la trasparenza e la comparabilità delle informazioni ESG (Environmental, Social, Governance) rendicontate dalle aziende. Questa nuova normativa introduce cambiamenti significativi che influenzano non solo le imprese obbligate alla rendicontazione, ma anche i revisori legali, chiamati a un ruolo più ampio e strategico.
La CSRD, approvata nel 2022 e destinata a entrare progressivamente in vigore tra il 2024 e il 2026, si applica a un numero molto maggiore di imprese rispetto alla precedente normativa, includendo:
- Grandi aziende (oltre 250 dipendenti, 40 milioni di euro di fatturato o 20 milioni di totale attivo).
- Aziende quotate su mercati regolamentati, incluse le PMI (con alcune esenzioni temporanee).
- Alcune società non UE che operano all’interno del mercato europeo, purché superino determinate soglie di fatturato.
Tra le principali novità, spiccano:
- Obblighi di rendicontazione più dettagliati, basati sugli standard sviluppati dall’EFRAG (European Financial Reporting Advisory Group).
- Ampliamento delle informazioni richieste, che includono temi ambientali, sociali e di governance con un approccio prospettico e basato sulla doppia materialità (impatto dell’azienda e dei fattori ESG sul business).
- Obbligatorietà della revisione delle informazioni ESG, per garantire l’affidabilità e la credibilità dei dati pubblicati.
Una delle innovazioni più rilevanti della CSRD è l’introduzione di un requisito di assurance limitata sulle informazioni ESG. Questo rappresenta un cambiamento fondamentale per il ruolo dei revisori legali, che vedono espandersi le loro responsabilità in due aree principali:
1. Valutazione dell’affidabilità dei dati ESG
I revisori legali saranno chiamati a verificare le informazioni di sostenibilità riportate nei bilanci, adottando un approccio simile a quello utilizzato per le informazioni finanziarie. Questo implica:
- L’analisi dei processi interni e dei controlli aziendali utilizzati per raccogliere i dati ESG.
- La verifica della conformità degli standard adottati dall’impresa con quelli richiesti dalla CSRD.
- L’emissione di un rapporto di revisione ESG che certifichi la veridicità e la correttezza delle informazioni fornite.
2. Supporto strategico all’azienda
Oltre alla funzione di controllo, i revisori legali potrebbero assumere un ruolo di supporto, aiutando le imprese a strutturare sistemi di rendicontazione ESG adeguati. Questo include:
- La formazione dei team interni per migliorare la qualità dei dati.
- L’identificazione di lacune nei processi di raccolta e gestione delle informazioni.
- Il monitoraggio delle evoluzioni normative e degli standard di settore.
L’introduzione della CSRD presenta alcune sfide significative:
- La necessità di sviluppare competenze specifiche in materia di sostenibilità.
- La gestione di un aumento del carico di lavoro, dato il numero crescente di aziende soggette alla revisione ESG.
- L’implementazione di metodologie di assurance ESG che possano essere applicate in modo uniforme e rigoroso.
Tuttavia, queste sfide sono accompagnate da opportunità strategiche:
- I revisori legali possono posizionarsi come partner fondamentali nel percorso di transizione sostenibile delle imprese.
- La crescente importanza delle tematiche ESG apre nuove prospettive di mercato e diversificazione dei servizi professionali offerti.
La Direttiva CSRD rappresenta un cambiamento epocale per il mondo della rendicontazione aziendale, spingendo le imprese verso una maggiore trasparenza in ambito ESG. In questo contesto, i revisori legali giocano un ruolo cruciale, garantendo la credibilità delle informazioni fornite e supportando le aziende nel rispondere alle nuove sfide normative. Per i professionisti della revisione, la CSRD non è solo un obbligo, ma anche un’opportunità per evolversi e contribuire attivamente alla costruzione di un’economia più sostenibile.