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Investimenti sostenibili 4.0

Il MIMIT ha adottato il nuovo decreto “Investimenti sostenibili 4.0”: agevolazioni in arrivo per la Transizione Verde e Digitale delle PMI delle regioni del SUD. 

la misura sostiene il processo di transizione delle piccole e medie imprese delle Regioni meno sviluppate del Mezzogiorno (Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna) grazie al Piano Transizione 4.0, mediante l’incentivazione di investimenti imprenditoriali innovativi e sostenibili, che facciano ricorso alle tecnologie digitali. 

La misura prevede la concessione e l’erogazione di agevolazioni in favore di programmi di investimento proposti da piccole e medie imprese, coerente con il piano Transizione 4.0, con priorità per quelli in grado di offrire un particolare contributo agli obiettivi di sostenibilità definiti dall’Unione europea e per quelli destinati a favorire la transizione dell’impresa verso il paradigma dell’economia circolare ovvero a migliorare la sostenibilità energetica dell’impresa. 

La dotazione finanziaria complessiva dello strumento è pari a 400 milioni di euro.  

Le domande saranno valutate in base a criteri di solidità finanziaria, qualità del progetto e impatto ambientale con una procedura a sportello fino ad esaurimento dei fondi.  

Il soggetto gestore è Invitalia. 

 

1) I beneficiari 

 Le agevolazioni sono concesse alle micro, piccole e medie imprese (PMI) che alla data di presentazione della domanda devono necessariamente: 

  • essere regolarmente costituite, iscritte e «attive» nel registro delle imprese 
  • essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria e non essere sottoposte a procedure concorsuali 
  • non essere già in difficoltà al 31 dicembre 2019, fatte salve le deroghe previste per le microimprese e piccole imprese dalla disciplina in materia di aiuti di riferimento 
  • trovarsi in regime di contabilità ordinaria e disporre di almeno due bilanci approvati e depositati presso il registro delle imprese ovvero aver presentato, nel caso di imprese individuali e società di persone, almeno due dichiarazioni dei redditi 
  • essere in regola con le disposizioni vigenti in materia di normativa edilizia e urbanistica, del lavoro, della prevenzione degli infortuni e della salvaguardia dell’ambiente ed essere in regola in relazione agli obblighi contributivi 
  • aver restituito somme dovute a seguito di provvedimenti di revoca di agevolazioni concesse dal Ministero 
  • non aver effettuato, nei due anni precedenti la presentazione della domanda, una delocalizzazione verso l’unità produttiva oggetto dell’investimento 

 

 

2) Gli investimenti ammissibili 

Il decreto Investimenti sostenibili 4.0 promuove investimenti finalizzati a interventi di: 

  • efficientamento energetico, con risparmi minimi del 5% rispetto ai consumi precedenti; 

 

  • transizione digitale, attraverso l’adozione di tecnologie avanzate come IoT, AI e blockchain; 

 

  • sostenibilità ambientale, favorendo processi produttivi a basso impatto ecologico e favorendo l’economia circolare. 

 

I progetti ammissibili devono avere un valore compreso tra 750.000 euro e 5 milioni di euro e devono essere avviati solo dopo la presentazione della domanda. 

Relativamente al sostegno dell’investimento viene stabilito che le PMI possono ottenere fino al 75% dell’investimento, sotto forma di: 

  • Contributo a fondo perduto pari al 35% dell’importo ammissibile; 

 

  • Finanziamento agevolato pari al 40% dell’importo ammissibile, con restituzione in 7 anni senza interessi. 

 

Attenzione al fatto che una quota del 25% delle risorse è riservata esclusivamente a micro e piccole imprese. 

Per poter usufruire della suddetta misura sono previste anche le seguenti condizioni: 

  • mantenere gli investimenti per almeno tre anni dalla concessione dell’ultima tranche di contributi; 

 

  • garantire la tracciabilità dei pagamenti e la conformità agli obblighi ambientali e di sicurezza; 

 

  • evitare delocalizzazioni per almeno due anni dopo il completamento dell’investimento. 

 

Il mancato rispetto di anche uno solo di questi vincoli potrebbe comportare la revoca delle agevolazioni e l’obbligo di restituzione della totalità dei fondi ricevuti. 

 

 

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