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Decreto Coesione Lavoro: bonus per l’assunzione di giovani e donne svantaggiate
Pubblicato, nella Gazzetta Ufficiale n. 105 del 7 maggio 2024, il Decreto-Legge 7 maggio 2024, n. 60 recante “Ulteriori disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione (c.d. Decreto Coesione).
Il decreto introduce importanti novità che comprendono misure di razionalizzazione e semplificazione amministrativa per l’utilizzo delle risorse con l’obiettivo di maggiore coesione nazionale ma anche nuovi strumenti per stimolare l’occupazione, sia dal punto di vista del lavoro dipendente che del lavoro autonomo, in particolare nelle regioni del Mezzogiorno.
Al capo IV del decreto , Misure per il lavoro, per quanto riguarda il lavoro dipendente, si segnalano in particolare tre nuovi bonus contributivi per l’assunzione di giovani, donne e soggetti residenti nella Zona economica speciale del Mezzogiorno.
Sono previsti sgravi contributivi per chi assume:
- giovani sotto i 35 anni, che non abbiano avuto mai contratti a tempo indeterminato, potranno essere assunti fino a dicembre 2025 con uno sgravio contributivo totale fino a 500 euro mensili per due anni, estendibile a 650 euro in specifiche regioni meridionali. Potrà essere utilizzato anche per assunzioni successive se il primo datore di lavoro non ne fruisce interamente per interruzione del rapporto (art . 22)
- lavoratrici svantaggiate (disoccupate da almeno 24 mesi o sei mesi per le residenti nel Mezzogiorno), il bonus è analogo, con esonero totale fino a 650 euro mensili per 24 mesi, applicabile alle assunzioni dal 1 luglio 2024 al 31 dicembre 2025 (art 23)
- un simile esonero è previsto anche per tutte le assunzioni , senza limiti di età (esclusi dirigenti e lavoratori domestici) nella Zona Economica Speciale del Mezzogiorno, (Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna) estendendosi fino a 30 mesi.
Gli esoneri NON sono cumulabili con altri esoneri ma sono compatibili senza alcuna riduzione con la maggiorazione del costo ammesso in deduzione in presenza di nuove assunzioni di cui all’articolo 4 del decreto legislativo 30 dicembre 2023, n. 216, fino al 120% o 130%.
I tre nuovi sgravi contributivi per i datori di lavoro che assumono lavoratori under 35, donne svantaggiate e lavoratori over 35 nelle ZES, presentano tra loro dei punti in comune.
Tra i principali:
- lo sgravio contributivo è temporaneo e non strutturale e riguarda le assunzioni con contratto a tempo indeterminato che avverranno tra il 1 settembre 2024 ed il 31 dicembre 2025
- il beneficio è fruibile per un massimo di 24 mesi e va utilizzato entro il 31 dicembre 2028
- l’agevolazione è sulla quota contributiva a carico dei datori di lavoro privati fino ad un massimo di 500 euro al mese che arrivano a 650 euro nelle regioni della ZES
- l’esonero non non è cumulabile con altri incentivi ma è compatibile con la deduzione del costo ai fini dell’IRPEF e dell’IRES
- i datori di lavoro non devono avere proceduto a licenziamenti nei 6 mesi antecedenti all’assunzione.
Requisiti dei datori di lavoro
Per accedere alle agevolazioni contributive, i datori di lavoro devono adempiere alle condizioni generali stabilite dall’articolo 31 del D.Lgs. 150/2015, che includono:
– Essere in regola con i versamenti dei contributi (DURC regolare);
– Rispettare integralmente le leggi e i contratti collettivi, comprese le normative sulla salute e sicurezza sul lavoro;
– Non essere responsabili di violazioni nel campo del lavoro e della legislazione sociale, incluso il mancato rispetto delle condizioni di lavoro e delle norme sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro;
– Non aver effettuato, nei sei mesi antecedenti l’assunzione agevolata, licenziamenti individuali per giustificato motivo oggettivo o licenziamenti collettivi di lavoratori aventi la stessa qualifica di coloro per i quali si richiede l’esonero contributivo (applicabile per il Bonus Giovani e il Bonus ZES over 35).
Con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, saranno definite le modalita’ attuative dell’esonero la cui gestione e monitoraggio di spesa è affidato come di consueto all’INPS,
Si attende inoltre anche l’autorizzazione della Commissione europea.
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