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Omessa o irregolare fattura: il nuovo TD29.
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Omessa o irregolare fattura: il nuovo TD29.
Il 31 gennaio le Entrate hanno pubblicato le nuove specifiche tecniche 1.9 per la fatturazione elettronica.
Per semplificare il processo di fatturazione elettronica, l’Agenzia delle Entrate ha predisposto una serie di servizi, completamente gratuiti per gli utenti, per predisporre, trasmettere, consultare e conservare le fatture elettroniche.
Per predisporre le fatture elettroniche sono disponibili:
- una procedura web, che oltre a predisporre, consente anche di trasmettere le fatture elettroniche;
- un software per PC fisso, disponibile insieme alla sua guida;
- un’ App denominata “Fatturae”, disponibile negli store iOS o Android.
Dal 1° aprile 2025 saranno operative le nuove specifiche tecniche per la fatturazione elettronica per lo SdI, che le Entrate hanno diffuso in data 31 gennaio.
Nel documento, tra le novità, figura il tipo di documento “TD29” che consente al cessionario o committente di comunicare alle Entrate l’omessa o irregolare emissione della fattura.
In particolare, è variato lo schema XSD della fattura ordinaria per l’introduzione di un nuovo tipo documento TD29 per la comunicazione all’Agenzia delle Entrate dell’omessa o irregolare fatturazione, modificando la descrizione del tipo documento TD20.
Secondo l’ultima versione delle specifiche tecniche, dal 1° aprile sarà richiesto l’utilizzo, da parte del cessionario o committente, di un file XML tramite SdI, con codice “TD29”, mentre, prima di questa data, dovrebbe essere ancora utilizzabile il vecchio codice “TD20”.
Durante l’ultima edizione di Telefisco 2025, le Entrate hanno risposto a dubbi sull’omessa o irregolare fatturazione per il periodo a cavallo con l’entrata in vigore del Dlgs n. 87/2024.
In particolare, l’articolo 6, comma 8, del decreto legislativo n. 471 del 1997 punisce il cessionario/committente che, nell’ipotesi di omessa o irregolare fatturazione, non adempie agli obblighi di regolarizzazione/comunicazione prescritti.
In caso di omessa fatturazione, in base alla disciplina vigente:
- prima delle modifiche operate dal decreto legislativo n. 87 del 2024, decorsi quattro mesi dalla data di effettuazione dell’operazione, entro i successivi trenta giorni, previo pagamento dell’imposta, il cessionario/committente era obbligato a emettere autofattura;
- dopo le modifiche operate dal decreto legislativo n. 87 del 2024, entro novanta giorni dal termine in cui doveva essere emessa la fattura, il cessionario/committente è obbligato a comunicare l’omissione all’Agenzia delle Entrate.
Al riguardo, si rileva che la violazione commessa dal cessionario/committente è direttamente correlata alla violazione di omessa fatturazione compiuta dal cedente/prestatore.
La violazione punita dall’articolo 6, comma 8, non può configurarsi qualora non si sia verificata la predetta omissione.
In base a quanto disposto dall’articolo 5 del decreto legislativo n. 87 del 2024, la nuova formulazione trova applicazione con riferimento alle violazioni commesse a partire dal 1° settembre 2024.
Ciò detto, al fine di individuare la disciplina applicabile, occorre far riferimento alla data di commissione della violazione realizzata dal cedente/prestatore.
Conseguentemente, in caso di fatture omesse nel mese di maggio 2024, come nel quesito proposto all’ADE, si applica la disciplina previgente.
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