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IL 2024 PER IL NON PROFIT ITALIANO 

Anno intenso il 2024 anche per il mondo del NON PROFIT. 

Un anno con molteplici occasioni di confronto e condivisione e dove non si sono fermate le sfide di advocacy e rappresentanza di un mondo fin troppo spesso frammentato e diviso al suo interno e quindi fin troppo facilmente vittima di polemiche e attacchi dal mondo politico, da alcuni media e poteri altri come sul tema dell’immigrazione e delle vittime del Mare Nostrum. 

Non sono mancati alcune vicende giudiziarie, pochissime rispetto al totale del mondo del non profit ma che

alimentano una propaganda ego-consumistica sempre più manipolativa e dirigista che usa anche le mezze verità cioè menzogne o veri e propri falsi per altri fini che non sono certo la giustizia, il bene comune o la ricerca del vero. 

Dal Rapporto Annuale 2024 dell’Istat, che fornisce un quadro integrato dei principali fenomeni, tra i vari punti sull’Italia, sappiamo che abbiamo avuto una crescita economica superiore alla media dell’UE27. 

E per il Terzo Settore nello specifico: 

  1. oltre le 360.000 organizzazioni (ONP), in crescita così come cresce il numero di quelle che si sono registrate al RUNTS che sono meno di un terzo. 

E secondo il Rapporto Terzo Settore 2024 realizzato da Generali Italia. 

  1. Il settore non profit ha generato un valore economico annuo di 84 miliardi di euro, pari al 4,4% del PIL italiano,  
  1. Il Terzo Settore impiega oltre i 900.000 lavoratori dipendenti, dato in continua crescita e coinvolge 4,6 milioni di volontari, quest’ultimo dato in calo per il cosiddetto volontariato strutturato mentre il numero cresce notevolmente con i volontari non strutturati stabilmente in organizzazioni. 
  1. Gli enti iscritti al Registro Unico del Terzo Settore hanno una media di entrate annuali di 142.000 euro. 
  1. Secondo l’Istituto Italiano della Donazione, rapporto “Noi Doniamo 2024”, Le donazioni informali sono aumentate del 5%, mentre i non donatori sono diminuiti del 4% rispetto al 2022. E secondo l’ISTAT il donatore tipo è prevalentemente una donna tra i 45 e i 74 anni, con una maggiore concentrazione nella fascia d’età 60-74 anni. tra i 45 e i 74 anni. La maggior parte dei donatori risiede nel Nord Italia e chi possiede un titolo di studio più alto tende a donare di più. 

Tante anche le novità legislative e fiscali anche nel 2024, in attesa della risposta Europea alle novità introdotte dal CTS. In particolare, la Legge 104/2024, con modifiche significative al Codice del Terzo Settore (D.lgs. 117/2017). Solo per citarne alcune: 

  • Innalzamento dei limiti per il rendiconto per cassa: Gli enti senza personalità giuridica con entrate inferiori a 300.000 euro possono ora adottare il rendiconto per cassa, semplificando la gestione economica. 
  • Nuove regole per l’organo di controllo e revisione legale: La nomina diventa obbligatoria quando l’ente supera, per due esercizi consecutivi, almeno due dei seguenti parametri: totale attivo patrimoniale di 226.000 euro, entrate complessive di 450.000 euro e dipendenti medi annui di 5. 
  • Facilitazioni per le imprese sociali: Procedure semplificate per ottenere la personalità giuridica delle imprese sociali costituite come associazioni o Fondazioni. 
  • Sono state introdotte nuove norme per migliorare la trasparenza e la gestione degli enti iscritti al RUNTS, inclusi obblighi di deposito di bilanci e rendiconti delle raccolte fondi. 

E fiscalmente: 

  • Regime IVA: Il passaggio dal regime di esclusione IVA a quello di esenzione è stato ulteriormente rimandato a gennaio 2026. 
  • Regime Forfettario: Gli enti non profit possono continuare a usufruire delle disposizioni fiscali agevolate previste dal Codice del Terzo Settore, inclusi il Social Bonus e le detrazioni per le erogazioni liberali. 
  • Imposte Dirette e Indirette: Restano in vigore le norme fiscali attualmente vigenti riguardanti le imposte dirette e indirette, con alcune modifiche per migliorare la gestione economica degli enti. 

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