Transizione 5.0 e sviluppo software: le linee guida di AssoSoftware

Il nuovo Piano Transizione 5.0, come delineato dall’Art. 38 del D.L. 19/2024, rappresenta una significativa opportunità per le imprese italiane, offrendo un credito d’imposta fino al 45% delle spese sostenute per investimenti realizzati negli anni 2024 e 2025. Tale incentivo mira a supportare progetti di innovazione tecnologica finalizzati alla riduzione dei consumi energetici, promuovendo così la sostenibilità e l’efficienza nell’ambito produttivo e gestionale delle aziende.

L’obiettivo dichiarato della normativa è duplice: da un lato, incentivare l’adozione di strumenti avanzati che migliorino le prestazioni energetiche delle imprese; dall’altro, favorire una transizione verso un modello produttivo più sostenibile, in linea con gli obiettivi europei di decarbonizzazione e riduzione dell’impatto ambientale.

Tra i beni agevolabili rientrano i software gestionali e altre applicazioni tecnologiche che possano contribuire al monitoraggio dei consumi energetici e al miglioramento dell’efficienza aziendale. Questi strumenti, infatti, svolgono un ruolo cruciale nel consentire alle imprese di identificare sprechi, ottimizzare i processi produttivi e ridurre i costi legati al consumo energetico, rappresentando così un punto di forza per molteplici settori industriali e di servizi.

Tuttavia, la normativa ha generato dubbi e difficoltà applicative, soprattutto in merito all’identificazione e alla quantificazione della necessaria riduzione dei consumi energetici derivante dall’adozione di uno o più software. Nello specifico, è complesso dimostrare in modo diretto e oggettivo quanto un software gestionale possa contribuire all’efficientamento energetico di un’impresa o dei suoi processi produttivi. Ad esempio, mentre un macchinario può essere facilmente misurato in termini di risparmio energetico attraverso parametri tecnici specifici, i benefici legati a un software sono spesso indiretti e difficilmente isolabili rispetto ad altri fattori aziendali.

In tale contesto, il nostro partner AssoSoftware, l’associazione nazionale che rappresenta e tutela gli interessi di oltre il 90% delle aziende italiane operanti nel settore dell’Information Technology, ha avviato un costruttivo dialogo con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT). L’obiettivo di questo confronto è chiarire i criteri di applicabilità del Piano Transizione 5.0 alle aziende produttrici di software gestionali, al fine di risolvere le problematiche interpretative e agevolare l’accesso delle imprese a questa importante misura di supporto.

Come esito di queste discussioni, è stato elaborato un documento tecnico, intitolato “Transizione 5.0 e sviluppo software: opportunità, linee guida e casi d’uso”, a cura del think tank di AssoSoftware. Questo documento costituisce una guida pratica e strategica per le aziende del settore, aiutandole a identificare le soluzioni software che possono essere considerate idonee ai fini del credito d’imposta.

All’interno del documento sono state individuate quattro principali tipologie di software, che rispondono ai requisiti della disciplina Transizione 5.0 e che possono concretamente contribuire all’efficienza energetica aziendale:

1. Software che una volta implementati in azienda conducono direttamente a risparmi energetici misurabili
2. Software che consentono di ottimizzare alcuni processi produttivi, efficientandoli a livello di consumo energetico
3. Software che consentono un monitoraggio intelligente dei consumi energetici, quale base per attuare strategie di efficientamento sostenibile
4. Software che consentono un aumento della capacità produttiva dell’azienda di beni/servizi

Queste linee guida forniscono un quadro chiaro alle imprese interessate ad accedere al credito d’imposta, semplificando la comprensione dei criteri richiesti dalla normativa. Tuttavia, resta fondamentale il supporto tecnico e consulenziale per valutare adeguatamente l’applicabilità di ciascun software ai fini della misura agevolativa.